La spada di Damocle sugli esuli in Maremma

29-10-2012

www.iltirreno.it          10/26/2012 

MASSA MARITTIMA (Alfredo Faetti) - Il timore è che da un’emergenza si passi subito a un’altra. Il 31 dicembre scade il protocollo firmato per l’accoglienza degli esuli fuggiti l’anno scorso dalle guerre in nord Africa e nelle Colline Metallifere sono ancora 71 le persone accolte dentro le strutture. Per questo le varie forze in gioco, coordinate dalla Società della Salute, stanno gettando le basi per un progetto d’integrazione. L’ultima riunione c’è stata ieri. Intorno al tavolo erano seduti, oltre ai vertici della Sds, la Regione Toscana, la Provincia, l’Uncem, il centro impiego e il Rva (ritorno volontario assistito). L’idea è quello di mettere nero su bianco un progetto, unendo tutte le forze, da presentare anche al ministero dell’Interno. «Siamo preoccupati di uscire da un’emergenza e di entrare in un’altra» spiega il presidente della Sds Luciano Fedeli. Sono 71 ancora gli esuli nordafricani, di varie nazionalità, presenti nelle strutture della zona: 45 a Massa, 11 a Gerfalco e 14 a Scarlino. Sono 12 nuclei familiari, con 17 minori di cui alcuni nati nel nostro paese. «Dobbiamo predisporci per liberare queste persone. – continua Fedeli – Lavorare perché gli siano date pari opportunità dei cittadini italiani». Niente di più: la possibilità di trovarsi un lavoro, una casa e tutto il resto per dar corso alla loro vita. «Il timore è quello che si creino problemi sociali e di sicurezza». Dal 1 gennaio 2013, infatti, i 71 esuli, così come prevede il protocollo, dovranno lasciare le rispettive strutture d’accoglienza. Il prossimo passo prevede adesso un colloquio con ciascun profugo per capire chi è intenzionato a tornare nel proprio paese oppure chi vuole restare in Italia. Per la prima categoria, ci sono a disposizione gli esperti del Rva, anche se potrebbero esserci alcune questioni delicate. Come per le persone del Mali, dato che nel loro paese non sono garantite la condizioni di sicurezza per il rientro. I nuclei familiari sono quelli che si sono integrati meglio. E allo stesso modo, sono le più motivate. «Vogliamo dare le stesse opportunità a tutti» continua Fedeli. «Poi ci sarà chi le vuole sfruttare e chi no». Ma è bene sottolinearlo, la preoccupazione riguarda solo il loro avvenire nella comunità. Perché fino ad oggi problemi non ci sono stati. «A Gerfalco d’inverno ci abitano 50 persone – spiega l’assessore Carlo Traditi – Con questi gli 11 esuli hanno instaurato un rapporto amichevole: la gente si incontrava al bar». Stesso discorso vale per Scarlino, dove il tema della Festa della Toscana sarà proprio quello dell’accoglienza.